martedì 7 giugno 2011

Opera n.. 5: TESTIMONI


Grandi sagome in acciaio corten, allineate, stanno a rappresentare tanti soldati pronti alla partenza per il fronte o pronti sulla linea di combattimento. Sagome alte 280/300 cm., smembrate, slabbrate, ferite, scheggiate dalla guerra. Solo alcune di esse rimangono integre, immuni alla furia distruttrice della Guerra. Le sagome sono collocate a cerchio entro il quale sono posizionate nel terreno le parti mancanti, a significare che nulla di quanto patito andrà perduto, almeno sino a quando nella Memoria di chi saprà leggere con sentimento la scena, il Ricordo non sparirà.


"L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere.
L'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.
Allora non è più trascinato, ma trascina."
Herman Hesse, Demian, 1919

Opera n. 4: LETTERE

Grandi lastre rettangolari in acciaio corten, da un metro per quattro, sono collocate orizzontalmente nel terreno, senza un ordine precostituito. Grandi pagine della storia, sulle quali sono posizionate lettere inviate dal fronte dai soldati della Grande Guerra alle loro famiglie. Ricordo indelebile delle loro sofferenze, paure, angosce, ma anche segno di Amore e di Speranza nei confronti dei loro Cari, della Vita e della Pace. Gioie che a pochi di loro sono state concesse.

Opera n. 3: SPERANZA


L’installazione è formata da 12 braccia umane in bronzo, alte 130/150 cm., che emergono dal terreno e possono essere nude o “vestite”. Le braccia si elevano al cielo (messaggio positivo), con mani che tengono ben stretto un foglio contenente uno scritto, oppure porgono un fiore, una colomba o altro simbolo. Posizionate circolarmente potranno creare un cerchio magico entro il quale rinchiudersi, oppure allineate potranno invitare il visitatore a percorrerle e sfiorarle.

"Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto."
Nazim Hikmet, Lettere dal carcere, 1942


Opera n. 2: PIETA'


L’installazione è semplice e di lettura immediata. Quattro croci greche sono sovrapposte a due a due, crivellate dalle pallottole. Il simbolo della croce in molti popoli e, specialmente, in molte religioni assume significati legati alla Vita, alla Morte, alla Rinascita ed è un segno di forte identità sociale, culturale e religiosa. Il significato prevalente della composizione è la Pietà. Infatti, essa è orientata verso il Monte Ortigara, che nel corso della Grande Guerra, prevalentemente nel giugno del 1917, è divenuto tristemente il Calvario di migliaia di soldati di tutte le Nazionalità.

"Vi ho cercato e voi siete venuti a me. E per questo vi ringrazio"
Giovanni Paolo II, 1920-2005

Opera n. 1: PACE RITROVATA

Una serie di travi di legno di castagno posizionati in modo da formare una gabbia, racchiudono uno spazio entro il quale si cela una colomba. Una prigione a cielo aperto, uno spazio angusto entro il quale intrufolarsi per godere della visione di Libertà e di Pace dettata dalla presenza della colomba, scolpita da un unico blocco di marmo bianco con le ali pronte a spiccare il volo verso il cielo che fa capolino nella struttura massiccia di legno.

"Dice la scrittura: Dio creò tutto questo per Amore.
Auguro a tutti voi che la contemplazione
di ciò che è davanti al nostro sguardo
ci dia un motivo d'amore 
per esprimere la nostra gioia di vivere"
Ermanno Olmi, Lectio Magistralis università di Bergamo, 2003

IL PERCORSO

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